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Dopo la promozione si pensa al futuro

di Giuseppe Casamassima

Adesso bisogna programmare, costituire un organigramma dei profili professionali che consentiranno un vero e proprio passo in avanti in termini di organizzazione aziendale, comunicazione e marketing sportivo.
Una società forte è l’anticamera per una squadra forte. Una struttura solida, stabile, con un settore giovanile che possa diventare un serbatoio per la prima squadra. Vorremmo fosse chiaro che l’obiettivo principale è creare una società con sani principi, seria, solida che possa far fronte ai costi di gestione e garantire un futuro tranquillo e stabile al calcio materano. Poter far crescere anche come mentalità una tifoseria giovane, non solo compatta e rumorosa ma soprattutto con dei valori condivisibili dal punto di vista umano e sociale.

Naturalmente per realizzare tutto ciò, servono garanzie e risorse economiche importanti provenienti soprattutto dal mondo imprenditoriale locale, sponsorizzazioni e coinvolgimento della tifoseria. L’idea di portare i tifosi “dentro” la società non sarebbe malvagia. Sviluppare percorsi virtuosi di partecipazione potrebbe portare giovamento all’intero sistema. Soprattutto in una fase come quella che stiamo attraversando, in cui le risorse sono sempre minori e gli stadi (al di là dall’attuale contesto post-emergenziale) semivuoti, implementare un nuovo livello di coinvolgimento può determinare un cambio significativo di rotta. Quindi partecipazione e coinvolgimento nei processi decisionali per incentivare il valore sociale del calcio. Oggi i club rappresentano delle vetrine per imprenditori, spesso avventurieri, che non hanno nessuna intenzione di avere i tifosi nei collegi decisionali perché rappresenterebbero un freno per le loro ambizioni personali. Con il presidente Petraglia si potrebbe tentare un approccio moderno dove ognuno con le proprie forze possa lavorare per il bene del proprio sodalizio. In alcuni paesi già accade, i tifosi sono sempre maggiormente coinvolti, basti pensare alla Germania e al Regno Unito.

Iniziare con una campagna abbonamenti martellante e diffusa, non solo riservato ai tifosi, ma che traccia la rotta del “popolarismo”, secondo uno spirito che mette il calcio al servizio della gente e non viceversa. Perché il Matera sia di tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche. Tutti elementi che creerebbero i presupposti per poter vivere un’altra stagione esaltante. Il presidente Antonio Petraglia appassionato di calcio, ha sempre detto che la piazza di Matera merita altre categorie e deve ambire a disputare campionati di vertice ma è chiaro che ci vuole il coinvolgimento di tante forze cittadine compreso l’attenzione della politica. Il Matera che deve nascere, deve darsi un assetto forte e perseguire obiettivi importanti.

Ciò che ci aspetta è una sfida stimolante, si tratta di una vetrina nuova e anche una scommessa per vedere chi vuole bene davvero alla città dei Sassi. La piazza merita ben altri palcoscenici. La serie D è un campionato molto più agonistico che tecnico, in più c’è la regola degli under. La nuova stagione è appena iniziata.