Prossima fermata: Nocera Inferiore
Di Luigi Mazzoccoli
La squadra
L’Associazione Sportiva Dilettantistica Nocerina Calcio 1910 venne fondata nel 1910 con il nome Associazione Giovanile Nocerina. Approda per la prima volta in serie C nel 1945 e due anni dopo sale addirittura in serie B, ma vi retrocederà subito per poi scendere in Promozione nel 1950. Torna nei professionisti solo nel 1973 e cinque anni dopo si riaffaccia in serie B. Nella stagione 2013-2014, due anni dopo aver disputato il suo terzo – e per ora ultimo – campionato nella serie cadetta, viene esclusa dal campionato di Lega Pro Prima Divisione per illecito sportivo. L’anno successivo riparte dall’Eccellenza. Nel 2015-2016, a seguito della rinuncia dell’A.S.G. Nocerina al campionato, viene costituita l’A.S.D. Città di Nocera 1910 grazie al titolo del Città di Agropoli: la squadra vince il campionato di Eccellenza e viene promossa in serie D. Nella stagione 2016-2017 la società cambia denominazione nell’attuale A.S.D. Nocerina 1910. Nel campionato scorso la squadra si è piazzata al secondo posto nel girone G di serie D distaccata di ben 16 punti dalla Cavese. Il presidente è l’avvocato Paolo Maiorino che ha assunto la guida della società a settembre scorso. I molossi sono guidati dall’ex bomber Sasà Campilongo, subentrato proprio due settimane fa all’esonerato Raffaele Novelli, e sono attualmente in testa alla classifica del girone con 33 punti grazie a 10 vittorie, 3 pareggi e altrettante sconfitte; 30 i gol segnati (miglior attacco del girone) e 14 subiti, il miglior marcatore è l’esperto Nicola Ferrari con 7 reti all’attivo. Gioca le sue partite casalinghe allo stadio San Francesco che ha una capienza di oltre 9.000 posti. Nelle otto partite che vi ha disputato finora ha ottenuto 4 vittorie, 3 pareggi e una sola sconfitta, per 2-0 dal Martina all’11° giornata; 9 i gol segnati e 3 subiti. Domenica scorsa la squadra ha vinto ad Angri per 3-1 riconquistando così la testa della classifica che aveva perso alla 13° giornata a seguito del pareggio casalingo col Fasano. Ex di turno Andrea Bottalico, a Matera nella stagione 2022-2023, che aveva iniziato la stagione a Barletta (Eccellenza Pugliese) per poi passare al Brindisi e infine accasarsi a Nocera.
I precedenti
Come ci ricorda il sito Materacalciostory, sono 10 gli incontri finora disputati dalle due squadre in terra campana, il primo nel campionato di serie D 1967/68, che si concluse con il primo posto del Matera e la conseguente promozione in serie C: in quell’occasione i biancoazzurri si imposero per 1-0. Nelle restanti 9 partite, si sono registrate 7 vittorie dei campani, 1 pareggio nella stagione di serie D 1989/90 e un’altra vittoria del Matera proprio nell’ultimo incontro disputato due stagioni fa, quando i ragazzi guidati allora da Salvatore Ciullo vinsero per 3-1 con reti proprio di Bottalico, Piccioni e Russo; 6 i gol segnati dal Matera a fronte dei 13 subiti. Da ricordare l’appassionante duello tra le due squadre nel campionato di C2 1994/95, con la Nocerina che alla fine vinse il campionato e il Matera, allora allenato da Carlo Florimbi, che si dovette accontentare del secondo posto, per poi perdere malamente la finale play-off a Foggia contro il Savoia di Gino De Canio.
La storia
Nocera Inferiore è una città di 44.000 abitanti in provincia di Salerno, situata a 43 metri sul livello del mare. Ha una storia antichissima: è infatti una città di origini etrusche il cui nome era Nuvkrinum Alafaternum, cioè “Rocca nuova degli Alfaterni“, fondata nel VI secolo a.C: il nome attuale, con l’aggiunta dell’aggettivo “Inferiore”, deriva dalla posizione geografica della città che, nel 1806, nacque dalla frantumazione di Nocera dei Pagani in cinque comuni, tra cui appunto le due Nocera, differenziate a seconda dell’altezza sul livello del mare. In epoca romana Nuceria Alfaterna viene elevata a municipium, che prospera grazie ad agricoltura, commercio e alle cave da cui si estraeva il pregiato tufo grigio, ottimo materiale da costruzione. Nel corso del Medioevo la città passa dalla dominazione bizantina a quella longobarda, per poi essere conquistata dai Normanni. Nel ‘400 cambia nome in Nocera dei Pagani, in onore dell’importante e potente famiglia Pagano; nel ‘500 poi passa ai duchi Carafa che costruiscono un grandioso palazzo ducale che però fu distrutto nel 1647 sull’onda della rivolta condotta da Masaniello a Napoli. E’ la sede arcivescovile più antica della Campania, istituita nel III secolo da Prisco, poi divenuto santo e le cui reliquie sono custodite nella cattedrale della città a lui dedicata. Ovviamente San Prisco è patrono della città e si celebra il 9 maggio.
Cosa vedere a Nocera Inferiore
Il castello medievale, noto come Castello del Parco, realizzato nel X secolo in cima alla collina di S.Andrea: era il caposaldo del sistema difensivo dei Longobardi. Nel XIII secolo viene ampliato dai Normanni, che realizzano la torre pentagonale ed altre quattro torri più la tripla cinta muraria. Nocera inizia a decadere in epoca aragonese e il castello perde la sua importanza. I Carafa ne fanno la loro residenza nel ‘500 in attesa della costruzione del palazzo ducale. Attualmente sono ancora visibili una torre, una parte della cinta muraria e una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

La cattedrale di San Prisco, edificata alla fine del ‘300 laddove sorgeva un’abbazia benedettina del X secolo. E’ dedicata a San Prisco, patrono della città, le cui reliquie sono custodite all’interno. Conserva diverse opere del grande pittore seicentesco Angelo Solimena, che trascorse gran parte della sua vita a Nocera Inferiore. Il campanile fu eretto nel ‘400 ma della struttura originaria non rimane quasi nulla: pesantemente danneggiato da due terremoti alla fine del’600, fu ricostruito nel 1731. Sul piazzale della cattedrale si trova la fontana che, secondo la leggenda, Prisco ebbe in dono dal Papa e portò a Nocera.
Sulla sommità del largo omonimo sorge il convento e la basilica di Sant’Antonio, con l’imponente scalinata che conduce al porticato d’ingresso. Fu costruito nella seconda metà del ‘200 ed ampliato dai Carafa nel ‘500 con l’aggiunta di un portico e di diverse cappelle gentilizie. Contiene numerose opere del grande pittore e architetto Francesco Solimena. Nell’800 il convento fu soppresso e la struttura sottoposta a restauro. Oggi ospita il Museo archeologico dell’agro nocerino, la Pinacoteca e una ricchissima biblioteca.
Interessante anche Palazzo e Torre Guerritore Broya del XIX secolo, il piccolo edificio turrito ormai simbolo della città,