Prossima fermata: Bitonto
di Giuseppe Abbatino
La squadra
Il calcio a Bitonto nasce nel 1914 con la fondazione della Vis Nova. Dopo vari campionati regionali, disputati nella Divisione Pugliese, nella stagione 1947/48 viene promossa per la prima volta nell’allora Campionato di Promozione Interregionale. Disputa nel corso della sua storia 27 campionati di serie D, raggiungendo anche la tanto agognata promozione in serie C nella stagione 2020/21, ma a seguito di una combine della stagione precedente con il Picerno, viene penalizzata di 5 punti, con la conseguente revoca della promozione. Attualmente la squadra, allenata da mister Valeriano Loseto occupa il nono posto in classifica con 29 punti, frutto di 8 vittorie, 5 pareggi e 7 sconfitte, con uno score di 26 reti segnate e 24 subite. Il bomber della squadra è Loris Palazzo con 8 reti, seguito da Claudio Maffei a quota 7.
I precedenti
Nella gara di andata il Bitonto si impose per 1 a 0 espugnando il XXI Settembre – Franco Salerno, grazie al goal di Maffei. Per quanto concerne i precedenti, il sito di materacalciostory, ci racconta che le squadre si sono affrontate, 19 volte, con 9 vittorie dei bitontini, 5 vittorie dei materani, e 5 pareggi. L’unica vittoria del Matera a Bitonto, risale al campionato di serie D 1975/76, gara disputata sul campo neutro di Cassano delle Murge, terminata 4 a 0 per i biancoazzurri, stagione poi conclusa dal Matera con la promozione in serie C. Le due squadre scesero in campo con le seguenti formazioni:
Bitonto: Del Monte, Ricciardi, Mangialardi, De Bellis, Vaccaro I°, Mantini, Di Malta (32′ Inglese), Chiricallo, Di Gennaro, Ladisa, Maselli. All: Colasante
Matera: Casiraghi, De Canio, Coppola, Zurlini, Mamilovich, Generoso, Picat Re, Gambini, Aprile, De Giglio, Busilacchi (59′ Chimenti). All. Zurlini
Marcatori: 19′ Busilacchi, 30′ Picat Re, 55′ Generoso, 87′ Picat Re.
La storia
Bitonto è un comune di circa 53000 abitanti che rientra nell’area metropolitana della città di Bari. Secondo la tradizione, Bitonto sarebbe stata fondata dal re illirico Botone, dal quale deriverebbe il nome. La presenza umana nel territorio risale all’epoca neolitica, testimoniata da insediamenti in grotte e da menhir. Una necropoli dell’età del ferro era situata presso un’ansa del torrente Tiflis, nella lama. Ciò fa presumere che la città fosse sede di una grande comunità che attirava la popolazione sparsa nelle campagne. La città fu un importante centro peuceta, e dal VI secolo subì l’influenza delle città magnogreche, in particolar modo di Taranto, In epoca romana fu municipio, mantenendo comunque il culto riservato alla dea Minerva, che veniva considerata dea protettrice della città. Nel periodo medioevale, la città è dominio, come in buona parte delle città appulo-lucane, dei Bizantini, dei Longobardi, dei Normanni che dotano la città di una nuova cinta muraria, degli Svevi, Angioini e Aragonesi. Nell’età moderna, il 25 maggio 1734, durante la guerra di successione polacca, nel campo di San Leone l’esercito spagnolo di Carlo di Borbone vi sconfisse gli Austriaci nella battaglia di Bitonto, assicurando ai Borbone il possesso del Regno di Napoli e la sua indipendenza dopo secoli di dominazione straniera. Per celebrare l’avvenimento fu innalzato l’obelisco Carolino.
Cosa vedere a Bitonto
Bitonto è una città ricca di chiese, cappelle e conventi, se ne contano oltre 60, tra queste la più importante e imponente è la Cattedrale risalente al XII secolo in stile romanico-pugliese. L’interno, con pianta a croce latina, è diviso in tre navate absidate. Notevoli il soffitto a capriate lignee con decorazione policroma e l’ambone federiciano, decorato con paste vitree secondo modelli islamici e recante i bassorilievi degli imperatori svevi. La cripta è costituita da un ambiente voltato a crociera e sostenuto da trentasei capitelli, interessanti nei motivi zoomorfi e fitomorfi delle decorazioni. Dalla cripta si accede agli scavi, adibiti a museo, in cui si conservano i resti, databili a partire dal V secolo, di una chiesa precedente, tra i quali un mosaico raffigurante un grifone risalente all’XI secolo e materiale ceramico risalenti soprattutto al periodo peucezio. Interessante è la Chiesa di San Francesco d’Assisi detta San Francesco la Scarpa, fu costruita nel 1283 e presenta una facciata in stile tardo romanico con il portale sormontato da un arco con decorazioni floreali e di buoi, in omaggio alla famiglia Bove che promosse l’edificazione della chiesa.
Oltre ai tantissimi edifici religiosi, la città conserva diversi palazzi nobiliari come il Palazzo Vulpano-Sylos, costruito nella seconda metà del Quattrocento per volere di Giovanni Vulpano, riutilizzando forse una torre medievale del XII secolo. Oltre il portale con elementi tardo-gotici aragonesi, ha al suo interno un cortile che riprende lo stile rinascimentale napoletano. Allo stemma della famiglia Vulpano si aggiunse quello della famiglia Sylos, quando con l’estinzione della prima questa divenne proprietaria del palazzo. Oggi il Palazzo rientra nell’elenco dei monumenti nazionali. Palazzo Sylos-Calò, edificato tra il 1529 e il 1583 da Giovanni Alfonso Sylos, in stile tardo-rinascimentale. La residenza nobiliare ha una facciata irregolare sulla quale si apre un portale inquadrato da lesene e con due effigi imperiali sotto il cornicione. Il loggiato, realizzato su due livelli, è una pregevole espressione del rinascimento pugliese. Dal 2009 l’edificio ospita la Galleria nazionale della Puglia, che custodisce una ricca collezione di dipinti di arte moderna donata allo Stato da Girolamo e Rosaria De Vanna.