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Il “pacco” del Campo va rispedito al mittente. Matera merita uno stadio vero.

Occorre un progetto che sia generatore di nuove energie e attrattore di investimenti…perchè lo stadio è come la piazza: un grande luogo di aggregazione sociale…sogniamo una struttura che funzioni sette giorni su sette: non è facile, ma Matera ha dimostrato che quando vuole sa volare alto“.

Nelle parole del compianto architetto Tonio Acito traspare tutto l’amore per la sua città, grande saggezza e straordinaria visione del futuro. Risalgono a due anni fa e sono ritornate prepontentemente di attualità in questi giorni, in cui si è riaperto il dibattito sul futuro dello stadio “XXI Settembre – Franco Salerno” (cliccando qui per ripercorrerne la storia). Nel pomeriggio di venerdì 5 gennaio 2024, infatti,  il sindaco di Matera Domenico Bennardi e l’assessore all’Urbanistica e alle Politiche dello Sport Antonio Materdomini hanno presentato alla città il progetto del “Parco del Campo” realizzato dalla Dodi Moss srl di Genova (clicca qui per vedere la presentazione).

La questione nasce a  marzo del 2022, quando il Comune di Matera annunciò di aver ottenuto 12.6 milioni di euro per la realizzazione del progetto con fondi del PNNR (Missione 5, Componente 2, Investimento 2.1 – “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale”), innalzati a circa 14 milioni di euro successivamente. Con questo progetto il Comune intendeva delocalizzare lo stadio XXI Settembre in un area periferica e realizzare un parco urbano nel rione Piccianello, scopiazzando un po’ quello che è stato fatto a Frosinone con il vecchio stadio Matusa, trasformato in un Parco Urbano.

Lo storico stadio Matusa di Frosinone trasformato in un parco urbano

Questa idea della delocalizzazione sin dall’inizio faceva sorgere dei seri dubbi, visto che le norme UEFA indicano di riadattare gli stadi esistenti nei centri urbani, rigenerandoli e trasformandoli da mausolei utilizzati solamente un giorno alla settimana in luoghi funzionanti tutti giorni e non solo per attività sportive. Proprio come sosteneva l’architetto Acito e ben illustrato nel libro “Soldi vs Idee” che il materano Michele Uva, uno dei migliori manager sportivi italiani, attualmente direttore della sostenibilità in Uefa, ha pubblicato con la giornalista Maria Luisi Colledani per la Mondadori. Un volume che guida il lettore verso il calcio del futuro, evidenziando gli errori di ieri e di oggi con la speranza che non vengano perpetrati e dove si consiglia di:

“Avere profondità di pensiero. Guardare 10/15 anni avanti. Il primo approccio è questo, legato alla visione del futuro. Come vorrà vivere e di cosa avrà bisogno la gente in futuro? Quali saranno le sue esigenze? Trovando la risposta a queste domande prima di sviluppare il progetto potrà portare ad avere un impianto moderno e sostenibile nel tempo”.

Le perplessità sono state immediatamente confermate quando si è scoperto che l’eventuale area dove far sorgere il nuovo stadio cittadino, non era mai stata individuata ed il rischio era quello di perdere la storica casa dei tifosi biancoazzurri. Decidemmo quindi di intervistare i consiglieri comunali Francesco SalvatorePasquale DoriaAugusto TotoNicola Casinoi giornalisti del “Il Quotidiano del Sud” Antonio Mutasci e Piero Quarto e della “Gazzetta del Mezzogiorno” Rossano Cervellera, i tifosi Francolino e Nicola Salerno  e, appunto, lo stimatissimo architetto Antonio Mattia Acito, grande tifoso del Matera. Tutti unanimi nel condannare fermamente l’idea di demolire il XXI Settembre.

Il progetto dell’architetto Tonio Acito

Il 23 marzo 2022 poi, su iniziativa del nostro blog, nella gara interna contro il Brienza i tifosi materani manifestarono il loro malcontento esponendo uno striscione “GIU LE MANI DAL XXI SETTEMBRE”. Insomma un coro di disapprovazione che portò alla determina della Commissione Lavori Pubblici per il progetto di rigenerazione urbana che riguarda lo stadio, proposta dal consigliere Doria insieme ai consiglieri Morelli e Visaggi e approvato all’unanimità da tutti i consiglieri della Commissione. Un documento dal quale si evince che lo stadio di via Sicilia non sarà delocalizzato.

Dopo questo passaggio il comune di Matera affidò la progettazione di fattibilità tecnica economica del nuovo Parco del Campo alla Archistar di Lecce e il progetto venne presentato in conferenza stampa alla città nell’ottobre del 2022. Un progetto che ridimensiona notevolmente l’attuale struttura rendendola ancora di più disomogenea e asettica. Senonchè la Archistar rinunciò a proseguire il progetto e il Comune con una determina del 14 aprile 2023 lo assegnò alla Dodi Moss di Genova.

Progetto dell’Archistar di Lecce, presentato ad ottobre 2022 e accantonato

Dopo questi vari passaggi, annunci in pompa magna e tanti ripensamenti, si  è arrivati alla giornata del 5 gennaio, con il Comune che convoca una conferenza/dibattito aperta alla città con la presentazione del progetto della Dodi Moss di Genova, con gli amministratori comunali che si rendono disponibili a tenere conto di eventuali varianti da apportare al progetto, proposte dai cittadini presenti. A noi appare un’iniziativa tardiva: sarebbe stato doveroso, infatti, aprirsi alla città prima ed ascoltare anche i consigli di chi usufruisce quotidianamente del XXI Settembre.

Progetto della Dodi Moss di Genova

Ma cosa prevede in concreto il progetto della Dodi Moss? Prima di esaminarlo nei vari punti, occorre fare una premessa: i fondi che il Comune ha intercettato non sono per la realizzazione dello stadio, ma per la realizzazione del Parco Urbano. Ma ecco i tratti salienti del progetto, con le relative criticità:

In viola l’area della recinzione
  1. Riteniamo che il progettista si sia trovato in grandissima difficoltà nell’integrare il Campo Sportivo con il Parco, e a prima vista, non ci sembra che abbia raggiunto lo scopo prefissato. L’abbattimento del muro di cinta porterebbe alla realizzazione di 4 angoli verdi, con la piantumazione di alcuni alberi e la realizzazione di una ringhiera lungo il perimetro dello stadio: questa riduzione di spazi porterebbe a dei costi aggiuntivi per ogni gara che verrà disputata con l’installazione e successiva rimozione delle barriere mobili, necessarie per l’area prefiltraggio come si può dedurre dalla grafica precedente.
  2. La capienza verrà ridotta a 6510 posti, cosi composti: 1000 posti Curva Nord (Ospiti), 1070 Curva Sud, 2100 Distinti (attuale Gradinata), 1426 posti Tribune Laterali e 914 posti Tribuna Centrale Coperta. L’attuale capienza del XXI Settembre è di 7490 posti a sedere.
  3. La riqualificazione del XXI Settembre prevede l’abbattimento della gradinata e delle due curve, con la realizzazione di nuovi spalti in tubi innocenti: un incredibile ritorno al passato quando, nel 1977/78, il settore distinti (gradinata) era in tubi innocenti con soli cinque gradoni in cemento. Probabilmente l’unico caso al mondo in cui il settore ospiti ha la stessa capienza della curva dei tifosi di casa.
  4. Non sono previsti interventi alle tribune laterali e alla tribuna centrale, senza nessuna copertura delle laterali e quindi solo 914 posti coperti. Inoltre la tribuna centrale, costruita nel 1951, fa sentire tutti i suoi 73 anni, con spazi ridotti tra un gradone e l’altro e con le scalinate di accesso per raggiungere i posti, scivolose e probabilmente neanche a norma con solo 2 accessi laterali, visto che le altre 2 presenti nella parte centrale risultano anche ceche per la realizzazione della recinzione che delimita l’area della tribuna VIP. Per non parlare della zona riservata alla stampa, che è stata adattata nel 2014 per la Lega Pro, ma che risulta fatiscente e assolutamente non idonea.
  5. Un altra cosa molto evidente è la non omogeneità del progetto con le due curve che risultano non allineate con spazi vuoti dovuti alla realizzazione della recinzione che delimiterà l’area dello stadio.
  6. Gli spogliatoi verranno realizzati al di sotto della Curva Ospiti (altro caso unico al mondo), e da quanto ci è parso capire, verranno realizzati in container.
  7. L’area di accesso al bus della squadra ospite oltre che alle auto dei calciatori e degli arbitri, risulta ulteriormente ridotta rispetto a quella attuale.
  8. Capitolo biglietteria: è vero che oggi i biglietti si possono fare tranquillamente dagli smartphone, ma prevedere un unico spazio dedicato alla biglietteria su via Sicilia ci sembra assolutamente inopportuno.
  9. Il ripristino dell’ingresso monumentale con la realizzazione di una gradinata per accedere da Via Marconi all’area sottostante dove sarà presente oltre alla Palestra anche un campo di calcio a 5, ci sembra controproducente dato che c’è un bel dislivello di quote: da quella posizione molti potrebbero anche assistere alle partite gratuitamente con possibili problemi di ordine pubblico.
  10. Nello storico XXI Settembre dal 1980 trova ospitalità nei locali al di sotto della gradinata il Circolo Schermistico Matera: con questa “riqualificazione” non avrà più uno spazio dedicato, come denunciato dal presidente Vito Manno (clicca qui per leggere).
  11. Realizzazione di una nuova palestra, che ospiterà le società di pallavolo, basket e altro, la costruzione: sarà in legno con vetrate laterali e con un impianto fotovoltaico sul tetto che garantirà l’autonomia energetica. Ad oggi non ci è dato sapere se la nuova palestra avrà degli spalti per ospitare il pubblico nè se potrà essere utilizzata per ospitare gare di pallavolo o basket con il rispetto delle misure minime che le rispettive federazioni richiedono.
  12. Un altra cosa che non ci è parsa molto chiara è il perché questa amministrazione che si è resa protagonista di questa transizione ecologica, con l’installazione di luci led per l’illuminazione pubblica a basso impatto energetico ma anche a bassa luminosità e che ha avviato il progetto del Parco Urbano nell’area di Via Aldo Moro, non ha previsto la realizzazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura della tribuna centrale espandibile anche su un eventuale copertura delle tribune laterali, per rendere anche il XXI Settembre autonomo da un punto di vista energetico.
  13. Infine, per quale motivo l’Amministrazione Comunale si è rivolta ad uno studio senza dubbio stimatissimo di Genova per la progettazione, ma che paga secondo il nostro parere la non conoscenza dei luoghi e delle varie problematiche? Perchè invece non si è rivolto ad uno dei tanti studi di ingegneria e architettura presenti in città, che conosco perfettamente le problematiche del rione Piccianello e che probabilmente ad oggi avrebbero partorito qualcosa di più pratico ed efficiente?

Siamo coscienti che allo stato attuale quell’area ha bisogno di una riqualificazione come ne ha bisogno il XXI Settembre, sappiamo bene che i tempi sono stretti, ma sappiamo anche che il progetto attuale è un progettino arrangiato da stadietto di paese. Auspichiamo quindi che il progetto venga rivisto completamente, evitando di commettere errori come già fatto in passato: un esempio è il Palasassi, realizzato nel 1986 quando la PVF Matera arrivò in serie A2, senza rispettare le misure regolamentari per partite europee, forse perché nessuno pensava che qualche anno dopo la PVF sarebbe arrivata sul tetto d’Europa, con le gare di Coppa dei Campioni giocate a Santeramo in Colle

Oggi andare a precludere qualsiasi investimento futuro nello sport con la realizzazione di un progetto che non ha un anima e che non potrà prevedere nessun adeguamento idoneo a categorie superiori a quella della serie D o C che sia, ci pare molto azzardato: le scelte attuali dell’Amministrazione Comunale avranno una ricaduta nella vita di questa città per i prossimi 30/40 anni.

Inoltre è opportuno sottolineare che il campo di La Martella, finalmente in via di completamento a distanza di quasi 10 anni, non è assolutamente un’alternativa adeguata, anche solo per pochi mesi come detto dall’ing. Sacco in conferenza stampa.

Urge quindi recepire formalmente tutte le osservazioni pervenute da cittadini, tecnici e tifosi nell’incontro del 5 gennaio scorso, così come richiesto dal consigliere comunale Pasquale Doria in un’apposita interrogazione presentata il giorno dopo.

Matera merita uno stadio VERO. Il “pacco” del campo va rispedito al mittente.