Prossima fermata: Lavello
Di Luigi Mazzoccoli
Proponiamo anche in questa occasione la consueta rubrica, nonostante la trasferta sia stata vietata ai tifosi biancoazzurri e nonostante il Lavello giochi le sue partite casalinghe a Venosa.
La squadra
L’Unione Sportiva Dilettantistica Lavello è stata fondata nel 2008 dopo il fallimento della Polisportiva Football Club che a sua volta aveva preso l’eredità dell’Associazione Sportiva, nata negli anni ’60, dell’Unione Sportiva che nel 1932 era stata la prima società calcistica locale. Ha disputato quindici stagioni in serie D tra gli anni ’70, ’80 e 2000 ed è ritornata nella quarta serie nel 2020 con l’attuale società e denominazione. La squadra allenata da Karel Zeman, figlio di Zdenek, è impelagata in fondo alla classifica al penultimo posto, in lotta per evitare la retrocessione diretta. Appena 23 i punti realizzati, grazie a 6 vittorie, 5 pareggi e 19 sconfitte, con 25 goal segnati e ben 57 subiti, peggior difesa del girone. Il miglior marcatore è Vincenzo Maione con 6 reti. In casa i gialloblù hanno ottenuto 12 punti, frutto di 3 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte, con 11 goal segnati e 22 subiti. All’andata il Matera vinse per 3-2, con doppietta di Piccioni e goal di Russo; Puntoriere e Monaco per il Lavello. Un ex tra le fila dei gialloblù, il centrocampista Gennaro Acampora, a Matera nella stagione 2008-2009.
I precedenti
Dall’archivio di Materacalciostory apprendiamo che finora sono stati 5 i precedenti tra le due squadre sul campo del Vulture: una sola vittoria per il Matera (3-0) proprio nel primo degli incontri, nella stagione 1975-76 che si concluse con la promozione in serie C per i biancoazzurri. Nell’ultimo incontro c’è stato invece l’unico pareggio (0-0), in mezzo tre vittorie del Lavello; 3 i goal segnati dai biancoazzurri – proprio quelli nell’unica partita vinta – contro i 5 subiti.
La storia
Lavello è un paese di circa 13.000 abitanti nel Vulture, zona nord della Basilicata. Ha origini molto antiche come è testimoniato dal ritrovamento di alcuni resti di un villaggio dell’età del ferro. Il nome deriva con molta probabilità dal termine latino labellum, usato per indicare l’abbeveratoio per il bestiame. Il paese sorge lungo i tratturi della transumanza che collegano le zone interne al Tavoliere delle Puglie. È già centro abitato importante all’epoca dei Longobardi e qui fu ucciso, nell’839, Riccardo, duca di Benevento.
Successivamente, con la nascita della la Contea di Puglia, Lavello è una delle dodici baronie in cui si articola il nuovo Stato normanno e il cavaliere Attolino ne diventa Signore. I Normanni ridefiniscono la struttura urbana del paese, ampliandone la cattedrale e dotandolo di una cinta muraria: da quel periodo in poi viene indicato con il termine di castrum Labelli. In quella stessa epoca Lavello diviene sede vescovile.
Ai Normanni seguì il dominio degli Svevi, che vi edificarono la loro fortezza. Nel 1254 vi morì l’imperatore Corrado IV, figlio di Federico II. Fedele a Manfredi, Lavello partecipò attivamente alla rivolta ghibellina del 1268. Il paese, nel 1298, come ritorsione subì un grave incendio provocato da Carlo I d’Angiò che distrusse gran parte dell’abitato. Questo evento è ricordato anche dallo stemma comunale, in cui è raffigurata una torre a due piani invasa dalle fiamme.
Cosa vedere a Lavello
Il borgo antico, detto “Pescarello”, il vero e proprio cuore di questa cittadina. Camminando tra le strade e i vicoli s’incontrano edifici antichi, anche di epoca medievale. Molte abitazioni sono abbandonate, ma contribuiscono a rendere l’atmosfera di questa parte del paese ancora più affascinante.
Il Castello, attuale sede del Comune, nel cuore del Pescarello. Il maniero di epoca Normanna si sviluppa attorno a un bellissimo cortile, al centro del quale si trova un monumentale pozzo di pietra. La struttura come la vediamo oggi è frutto della ricostruzione avvenuta nel 1600. All’interno sono custoditi alcuni importanti reperti nell’Antiquarium, il Museo Civico cittadino: tra questi, vasi, ceramiche, statuette, iscrizioni che testimoniano la storia antica di Lavello, ancor prima della fondazione dei romani.
Costeggiando il Palazzo di Città ci si ritrova ai piedi della Chiesa di San Mauro, che si trova proprio alle spalle del Castello. Questa Chiesa è la più importante del paese ed è dedicata al suo Santo protettore, San Mauro, appunto. E’ la ex Cattedrale costruita nell’XI secolo, che ha subito profondi cambiamenti nel corso dei secoli, soprattutto in epoca barocca. E’ possibile ammirare ammirare le cappelle decorate, i sacrofagi istoriati e immagini sacre di pregio quali il dipinto della Madonna delle Rose del 1613, il quadro di Santo Stefano che raffigura lo stemma dei marchesi Del Tufo, feudatari del XVI secolo, e la preziosa Madonna del Principio, quadro del pittore Oliva di Napoli del 1847.
Situata poco lontano dal centro abitato, la Chiesa della Madonna del Principio presidia il cimitero ed è la chiesa più antica del paese. Infatti, esistono documenti datati 1094. L’interno dell’edificio è suddiviso in tre navate, con le due laterali composte da tre campate. Questa chiesa conserva importanti decorazioni pittoriche, tra le quali dipinto murale della Madonna con Bambino di Giovanni Todisco del 1554, Sant’Antonio da Padova e la Madonna col Bambino del 1662.