Franco Cavalluzzi, un “vikingo” biancoazzurro in Francia
Franco Cavalluzzi, 55 anni, di professione tecnico di laboratorio. Per anni membro dello storico gruppo ultras dei Viking Korps ’78, da tempo vive e lavora nel Nord della Francia.
Ciao Franco, come e quando è nata la tua passione per i colori biancoazzurri?
Tutto è iniziato verso la fine degli anni ’70, col Matera che aveva iniziato la scalata verso la serie B. Ricordo che la domenica pomeriggio mi organizzavo con i miei amici del rione San Giacomo e andavamo tutti insieme allo stadio con bandiere e coriandoli.
Il tuo primo ricordo personale legato al Matera?
Fu un’occasione particolare e curiosa. Era il dicembre 1976, avevo10 anni, al XXI Settembre si giocava Matera-Bari e io andai allo stadio non per il Matera ma per vedere la squadra biancorossa di cui allora ero tifoso. Quel giorno, però, mi innamorai follemente dei colori biancoazzurri che ancora oggi porto nel cuore.
Tu per tanti anni sei stato membro del gruppo ultras dei Viking Korps ‘78. Cosa ti è rimasto di quell’esperienza? Hai qualche aneddoto da raccontarci?
Quell’esperienza mi ha dato tantissimo: in quegli anni ho conosciuto tante bellissime persone a cui ancora oggi sono molto legato, sebbene io viva lontano da Matera. Di aneddoti ce ne sono tanti, ma non scorderò mai il giorno prima di una trasferta importante – non ricordo esattamente quale – in cui passammo tutto il tempo ad andare casa per casa a convincere la gente a venire con noi.
Quali sono il giocatore, l’allenatore e il presidente che più ti sono rimasti nel cuore?
Il giocatore senza dubbio Ciccio Doriano (attaccante per quattro stagioni a Matera dal 1984 al 1988, ndr) per il suo secco rifiuto di andare a Potenza per rispetto di noi tifosi materani. L’allenatore e il presidente, invece, Franco Di Benedetto e Ciccio Salerno, artefici della storica promozione in serie B nel 1979.
Quali sono state la più grande gioia e la più grande delusione vissute da tifoso del Matera?
La più grande gioia è stata appunto la promozione in serie B: fu una stagione fantastica che vide anche la nascita del nostro gruppo dei Viking Korps. La più grande delusione invece la trasferta di Noicattaro, all’ultima giornata del campionato 1988/89, quando con l’1-1 finale il Matera dovette cedere per un punto la promozione in serie C all’Altamura. E poi, in anni più recenti, la sconfitta nella semifinale play-off promozione in serie B col Como (il 31 maggio 2015 il Matera perse ai rigori la gara di ritorno al XXI Settembre-Franco Salerno dopo l’1-1 all’andata in Lombardia, ndr)
Cosa rispondevi a chi, come tutti noi fratelli biancoazzurri, negli anni bui ci sentivamo dire: “Ancora appresso al Matera vai”?
Semplicemente li ignoravo, gente così merita solo indifferenza.
Cosa si dovrebbe fare secondo te per riaccendere la passione per il Matera tra i giovani e i giovanissimi?
Bisogna iniziare dalle scuole, la società dovrebbe promuovere iniziative che coinvolgano gli studenti per avvicinarli alla squadra della propria città e fargli nascere l’orgoglio di appartenenza.
Cosa pensi del presente e delle prospettive future del calcio materano?
Sono state troppe le delusioni, preferisco non farmi prendere troppo dall’entusiasmo. Mi auguro solo che presto il Matera ritorni su scenari che le competono e che la città merita.
Ora che vivi lontano da Matera, come vivi la passione per i colori biancoazzurri?
Grazie alla tecnologia posso seguire la squadra anche a distanza e lo faccio costantemente. Ma tutte le volte che sono a Matera torno sempre volentieri allo stadio.
Grazie Franco e sempre FORZA BUE!