CUORI BIANCAZZURRIPRIMO PIANO

Margherita Giasi, l’anima rosa del tifo biancoazzurro

Margherita Giasi, 60 anni, operatrice radiofonica. Materana verace, collabora con l’USD Matera Grumentum sia nell’area comunicazione che come accompagnatrice della squadra.

Ciao Margherita, come e quando è nata la tua passione per i colori biancoazzurri?

Io il calcio l’ho avuto sempre nel cuore, sin da bambina. E l’amore per il Matera me l’ha trasmesso la signora Lina (nota voce radiofonica della città e grande tifosa biancoazzurra, ndr) quando iniziai a collaborare con lei in radio a TRM.

Una giovanissima Margherita Giasi in gradinata al XXI Settembre-Franco Salerno

Il tuo primo ricordo personale legato al Matera?

Sicuramente la promozione in serie B. Una stagione che purtroppo non potetti vivere pienamente perchè quell’anno ero impegnata con gli esami di maturità e poi c’era un familiare con dei problemi di salute. Ma ricordo bene il clima di festa e la gioia collettiva: persone di tutte le età unite dall’orgoglio di appartenenza ad una città che iniziava a rialzare la testa.

Tu negli anni ’80 facevi parte della redazione sportiva di TRM e seguivi il Matera calcio sia per la televisione che per la radio. Che ricordi hai di quel periodo e cosa ti ha dato quell’esperienza?

Quegli anni hanno rappresentato un periodo bellissimo per la nostra città e per me personalmente. Tante nuove conoscenze ed esperienze che mi hanno fatto crescere molto. Tutto quel bagaglio professionale e umano lo porto ancora con me nonostante i tanti anni passati

Quali sono il giocatore, l’allenatore e il presidente che più ti sono rimasti nel cuore?

L’allenatore senza dubbio Adriano Cadregari (tecnico del Matera nella stagione 2010/2011, ndr): una personalità straordinaria, un vero uomo innanzitutto, capace come pochi di entrare nel cuore dei suoi giocatori e infondergli forza e determinazione, diventando uno di loro. Come presidente il grandissimo Franco Salerno, artefice di un’epopea calcistica che rimarrà per sempre nella storia della città. Di giocatori ce n’è più di uno, ma la scelta non è tecnica ma sentimentale: Mattarollo (tre stagioni dal 1983 al 1986, ndr), Troilo (1972/73 e 1979/80), Piochi (quattro stagioni dal 1981 al 1985) e Generoso (sei stagioni dal 1976 al 1981).

Quali sono state la più grande gioia e la più grande delusione vissute da tifosa del Matera?

La più grande gioia sicuramente la vittoria del campionato di serie D nel 2013 con l’indimenticato Vincenzo Cosco (scomparso prematuramente nel 2015, ndr) alla guida della squadra. Un risultato che ha ridato entusiasmo a città e tifosi. La più grande delusione, ovviamente, il recente fallimento del Matera nel marzo 2019.

Cosa rispondevi a chi, come tutti noi fratelli biancoazzurri, negli anni bui ci sentivamo dire: “Ancora appresso al Matera vai?”

Purtroppo c’era ben poco da dire. La delusione era tanta, conseguente soprattutto a decenni di alti e bassi che hanno logorato la passione di tanti. E poi la classe imprenditoriale della città era lontana dalla squadra di calcio e questo ha lasciato il segno.

Cosa si dovrebbe fare secondo te per riaccendere la passione per il Matera tra i giovani e i giovanissimi?

L’amore per i colori della città non basta ma è sempre il punto di partenza. Poi occorre una società seria con degli obiettivi chiari e concreti. I risultati e il bel gioco poi fanno il resto.

Cosa pensi del presente e delle prospettive future del calcio materano?

Bisogna avere coraggio per tornare a credere. E confidare nelle buone intenzioni e nel lavoro di chi oggi ha deciso di rappresentare la città in campo calcistico.

Da quest’anno collabori con l’USD Matera Grumentum, come stai vivendo questa esperienza?

Non è facile entrare in un gruppo già formato, ci sono mille domande che spesso rimangono senza risposta immediata. Ma la sincerità e la voglia di confrontarsi fanno la differenza. Mi trovo bene perché sono una persona che osserva molto prima di farsi conoscere. E sono un’ottimista. Ci risentiamo a fine campionato!

Grazie Margherita e sempre FORZA BUE!