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Antonio Petraglia: “Meglio lasciar lì il XXI Settembre. Noi abbiamo progetti importanti”

Lo sentiamo tranquillo e sicuro. Ha la consapevolezza di aver fatto finora le cose per bene e la volontà di continuarle a fare ancora meglio. L’avvocato Antonio Petraglia è innamorato di Matera: “Io vivo a Roma, immerso nella storia e nella bellezza – ci dice – ma le sensazioni che mi regala la città dei Sassi non hanno eguali”. È arrivato da Grumento Nova da qualche anno e si è subito sentito accolto, ha avvertito il calore della città e della sua gente. E così, con la voglia di ripagare tanto affetto, dopo gli investimenti nel campo della ristorazione, ha deciso di avviare un progetto ambizioso per il rilancio del calcio materano, “Non con lo spirito del colonizzatore – ci tiene a precisare – ma con l’umiltà e il rispetto che una città-capitale e una piazza calcistica prestigiosa meritano”.

Presidente Petraglia, siamo alla vigilia della ripresa del campionato. Quali sono le sue sensazioni?

Ammetto che c’è stato un momento di distacco, sia per le feste natalizie che per il rinvio della ripresa per i noti motivi. Ma era necessario, è stata l’occasione per staccare un po’ e dedicarci ai nostri affetti. È servito per ricaricarci: ora siamo pronti, ben concentrati e determinati. In questi giorni ho visto squadra, staff tecnico e dirigenti assolutamente consapevoli di dover portare a compimento nel modo migliore una stagione che nella sua prima parte ci ha visti protagonisti assoluti.

Il presidente Antonio Petraglia sul prato del XXI Settembre-Franco Salerno

Nel frattempo avete condotto un’importante campagna di rafforzamento invernale, sono arrivati tre forti giocatori (il difensore Luca Magliano, il centrocampista Marco Prudente e l’attaccante Guillermo Fernandez, ndr). Un segnale che i tifosi hanno colto come l’inizio della programmazione della prossima stagione in serie D. 

È evidente che l’obiettivo che ci siamo posti è la promozione nella categoria superiore. Ma dobbiamo rimanere umili. L’Eccellenza lucana quest’anno è tosta, ci sono diverse squadre attrezzate per il nostro stesso obiettivo e poi nel calcio, come nella vita, tutto può succedere. Per questo, nonostante abbiamo dominato il girone d’andata, si è deciso di rinforzare ulteriormente una rosa già ampia e di altissimo livello. Ci auguriamo tutti che l’anno prossimo Matera torni in serie D, un palcoscenico ancora non adatto alla storia e al blasone calcistico della città, ma sicuramente più consono rispetto a un campionato regionale.

Quando ha deciso di investire nel calcio a Matera si sarà posto un obiettivo finale da raggiungere. Qual è?

Abbiamo parlato da subito di un progetto a lungo termine, in cui però sarà fondamentale il coinvolgimento della città, della sua anima. Per questo ho voluto fortemente la fusione con l’USD Matera calcio 2019, bellissima realtà nata da un gruppo di irriducibili tifosi biancoazzurri che in soli due anni di attività ha coinvolto tanti giovani e si è distinta anche nel sociale. È quello lo spirito giusto. E così si possono ottenere grandi risultati. L’obiettivo finale? Riportare il calcio materano tra i professionisti.

In queste ultime settimane si è riacceso il dibattito sulla questione stadio. Il Comune ha annunciato di aver ottenuto un finanziamento di 12 milioni di euro per realizzare “Il Parco del Campo” lì dove sorge il XXI Settembre-Franco Salerno, che sarebbe così demolito.  Ma tutto tace circa il nuovo stadio e questo ha creato apprensione in città. Lei che idea si è fatta?

Il XXI Settembre-Franco Salerno è un monumento della città. Per i materani è un punto di riferimento e poi porta un doppio nome importante per la storia civile e calcistica di Matera. Io non lo demolirei. Ciò che più mi inquieta in questa faccenda è la tempistica: se, come previsto, il Parco del Campo dev’essere realizzato entro il 2026, non ci sono i tempi per la realizzazione del nuovo stadio. E l’ipotesi di spostarci, se pur temporaneamente, al campo di La Martella non mi convince: quella struttura non ha affatto i requisiti per campionati di un certo livello e poi ci sarebbe il rischio che una soluzione, inizialmente temporanea, diventi definitiva.  Matera cioè avrebbe il Parco del Campo ma rimarrebbe senza stadio. La mia idea è di rivedere completamente il progetto di riqualificazione di quella zona del quartiere Piccianello, che includa anche l’area ex Barilla: si potrebbe ristrutturare completamente lo stadio, renderlo moderno e funzionale, non solo per il calcio ma anche per attività culturali e commerciali; e realizzare anche il parco.

Immaginiamo che Lei abbia avuto colloqui con il sindaco sulla questione.

Si ci sono stati colloqui e ho trovato grande disponibilità. C’è la volontà di dialogare con tutte le componenti della città. Io ho proposto la mia idea di coinvolgere il privato con la cosiddetta finanza di progetto: per il mio lavoro ho rapporti con realtà finanziarie che sarebbero disposte a investire in quest’opera ma bisogna tener conto dei tempi, che sono stretti. Ci risentiremo nelle prossime settimane.

La classe imprenditoriale materana come sta rispondendo?

Nonostante il periodo poco felice vedo un grande fervore. Ho conosciuto tante persone laboriose e brillanti, diversi si sono avvicinati e altri lo faranno presto. Matera è una città generosa, unica e io continuerò a dare il mio umile contributo perché anche nel calcio ritorni su scenari che le competono.

 

Grazie presidente e sempre FORZA BUE!