PRIMO PIANOCUORI BIANCAZZURRINEWS

Roberto Capece, una vita da ultras col Matera nel cuore

Di Luigi Mazzoccoli

Ha  55 anni, di professione giardiniere e una grande passione per il Matera e per il mondo ultras. Roberto Capece è stato per tanti anni tra i principali animatori dello storico gruppo dei Viking Korps, che ha fatto la storia del tifo biancoazzurro.

 

Roberto Capece in una foto degli anni ’90 sul prato del XXI Settembre-Franco Salerno

Ciao Roberto, come e quando è nata la tua passione per i colori biancoazzurri?

Da bambino, quando mio padre mi portava allo stadio. Poi all’età di 12 anni ho cominciato ad andarci da solo e qualche anno dopo ho fatto le mie prime trasferte. Entrai a far parte del gruppo “Prima Linea”, ma la polizia ci sequestrò lo striscione perchè aveva marcate connotazioni politiche. E così i fondatori, ragazzi un po’ più grandi di me come Michele Motta, Gianni Villone, Vincenzo Montenurro ed altri decisero di adottare il nome Viking.

A partire dagli anni ’80 quei ragazzi più grandi hanno lasciato il gruppo a te e ad altri che poi l’avete portato avanti fino alla fine degli anni ’90.

In realtà fino a qualche anno fa. I fondatori “allevarono” un gruppo di persone che ancora oggi si frequenta e segue il Matera: Tommaso Taccardi, Pino Bianco, Peppe Moretti, Salvatore Mussolino, Federico Quero e altri. Per varie vicissitudini fummo costretti a sciogliere il gruppo nel 1998 ma poi qualche anno dopo l’abbiamo ricostituito sotto la sigla “Vecchia Guardia” che ha continuato ad essere presente in casa e in trasferta negli ultimi 20 anni.

Ci racconti qualche aneddoto particolare di quegli anni?

Stavamo preparando la trasferta a Potenza nel 1992 e volevamo fare qualcosa di originale per la coreografia iniziale. A Gianni Villone venne un’idea geniale: sventolare bandierine colorate accompagnate dallo striscione con su scritto “NE FAREMO DI TUTTI I COLORI”. In generale  i derby a Potenza sono stati le trasferte più divertenti. Invece me lo sono vista brutta a Paola nell’ ’89 e a Brindisi nel 2010, quando rimanemmo in 9 contro 100. Ma ce la cavammo comunque bene

Quali sono state la più grande gioia e la più grande delusione vissute da tifoso del Matera?

La più grande gioia è stata la promozione in C2 del 1991 con quella memorabile trasferta a Gangi il 19 maggio del 1991, quando in mille raggiungemmo la cittadina siciliana per la gara di ritorno dello spareggio promozione (finì 0-0, che bastò dopo il 2-0 dell’andata al XXI Settembre una settimana prima, ndr). Una trasferta lunga e faticosa, ma una grande gioia che porterò per sempre nel mio cuore. E poi anche la vittoria della Coppa Italia di serie D nel 2010. La più grande delusione invece la sconfitta in casa con la Vis Pesaro all’ultima giornata del campionato 1986/87 che sancì la retrocessione in serie D. Eppure sarebbe bastato un pareggio per salvarsi. Fui contento per gli amici pesaresi con cui siamo da sempre gemellati, ma molto amareggiato per come erano andate le cose. Anche perchè l’allora presidente Franco Salerno fu pesantemente e ingiustamente contestato a fine partita.

Quali sono il giocatore, l’allenatore e il presidente che più ti sono rimasti nel cuore?

Il presidente proprio Franco Salerno, non mancava mai di farci avere il suo aiuto. Una menzione particolare per il compianto Carlo Marinaro (vicepresidente del Matera dal 1989 al 1993, scomparso prematuramente nel 2017, ndr), persona straordinaria, di grande umanità e generosità.  L’allenatore Franco Di Benedetto, era quasi un padre per noi. Ma non posso dimenticare il compianto Marcello Pasquino e anche Giuseppe Galluzzo (allenatore del Matera tra il 2002 e il 2004, ndr), con cui sono ancora amico. Il giocatore Ciccio Doriano (attaccante per quattro stagioni a Matera dal 1984 al 1988, ndr): alla fine della sua terza stagione in biancoazzurro, purtroppo terminata con un’amara retrocessione in serie D, rifiutò di andare a Potenza dove avrebbe preso un ingaggio nettamente superiore, ma per rispetto di noi tifosi materani rimase a Matera accettando anche di scendere di categoria. Io l’ho visto piangere per il Matera.

Quest’anno finalmente è rinato il tifo biancoazzurro col gruppo dei ragazzi della Curva Sud che stanno dando prova di grande passione e compattezza. Cosa ne pensi?

Che sono fantastici e si stanno rivelando anche molto intelligenti. A differenza di quanto successo nel recente passato, stanno facendo in modo di far avvicinare sempre più gente alla curva. Quindi un grande plauso a loro. Un consiglio che mi sento di dargli è di mantenere sempre un atteggiamento diplomatico nei confronti delle Forze dell’Ordine, come hanno fatto finora. Lo scontro frontale danneggia solo gli ultras, meglio raggiungere un compromesso virtuoso

Cosa ne pensi invece della squadra e delle sue prospettive future?

Il presidente Petraglia sta facendo un ottimo lavoro ma non so fino a che punto potrà arrivare. Forse ci sono migliori prospettive per l’altra società calcistica cittadina. Staremo a vedere.

 

Grazie Roberto e sempre FORZA BUE!