PRIMO PIANOCARTOLINA DI UNA TRASFERTA

Prossima fermata: Venosa

di Luigi Mazzoccoli

 

La squadra

L’Asd Ve.La. Fc nasce ufficialmente nell’agosto dello scorso anno come evoluzione e ampliamento della storica società Oraziana Venosa. Iscritta al campionato di Promozione, chiede ed ottiene il ripescaggio in Eccellenza. Sta però vivendo una stagione non facile: al momento si colloca al terz’ultimo posto in classifica insieme al Ferrandina (che però ha una gara da recuperare) con 19 punti, frutto di 4 vittorie, 7 pareggi e 11 sconfitte, con soli 16 gol fatti (secondo peggior attacco del campionato) e ben 41 subiti. La squadra del tecnico Antonio Lomuscio ha conquistato la maggior parte dei suoi punti in casa, con 4 vittorie, altrettanti pareggi e 2 sconfitte. Nel turno precedente i venosini sono stati sconfitti per 1-0 a Castelluccio Inferiore. All’andata netta vittoria del Matera Grumentum per 5-0 con reti di Dimatera, Mastroberti, Lobosco, Lacarra e un’autorete.

 

La storia

L’Incompiuta (foto Viaggiart.com)

L’antica Venusia è una cittadina con 11.500 abitanti nel Vulture – zona nord della Basilicata nota anche per l’eccellente vino Aglianico – che sorge su un pianoro a circa 400 metri sul livello del mare. Ha un patrimonio storico-artistico straordinario che racconta una vicenda plurimillenaria, con presenze umane già attestate nel paleolitico; poi la fondazione in epoca romana, il periodo normanno-svevo, gli angioini, gli aragonesi, fino ai nostri giorni. È nota anche per aver dato i natali al grande poeta Quinto Orazio Flacco nel 65 a.C. Altro cittadino illustre è il musicista Gesualdo da Venosa (1566-1613) noto per i suoi splendidi madrigali.

 

Cosa vedere a Venosa

L’area archeologica di Notarchirico, scoperta nel 1979 e situata a pochi chilometri dalla città: vi si possono ammirare reperti risalenti all’era paleolitica (tra 600.000 e 300.000 anni fa), tra i quali resti di animali di grossa taglia quali elefanti, bisonti e rinoceronti e il femore di una femmina adulta della specie Homo Erectus.

Il parco archeologico con i resti di Venusia, l’antica e ricca colonia romana, abitata da ben 20.000 persone nel suo periodo di massima espansione: le terme con il calidarium e il frigidarium, le botteghe, una chiesa paleocristiana e l’anfiteatro, costruito tra il I e il II secolo d.C., di forma elllittica, che poteva contenere fino a 10.000 spettatori.

Le catacombe ebraiche, risalenti a un epoca compresa tra il III e il VII secolo d.C. e situate sulla collina della Maddalena, appena fuori dal centro abitato, con numerose sepolture decorate da tipici segni iconografici ebraici.

Il complesso della SS.Trinità, con la chiesa antica di epoca paleocristiana ma poi ricostruita prima dai Longobardi e poi dai Normanni: ospita la tomba di Roberto il Guiscardo e di sua moglie Aberada;  la chiesa nuova, detta Incompiuta, fu iniziata tra l’XI e il XII secolo per ampliare quella antica, sfruttando i materiali sottratti all’anfiteatro romano, ma la sua edificazione non fu mai portata a termine:

La concattedrale di S.Andrea, voluta da Pirro del Balzo ed edificata tra il 1470 e il 1502: ha un interno a tre navate con archi a sesto acuto e nella cripta sotto il presbiterio ospita la tomba di Maria Donata Orsini, moglie di Pirro del Balzo.

Il castello aragonese, costruito nel 1470 per volere dello stesso Pirro del Balzo nel punto in cui sorgeva l’antica Cattedrale e, ancor prima, vi era un sistema di cisterne di età romana, i cui resti sono ancora visibili nel cortile del castello. Nel seicento il castello fu trasformato da fortezza in dimora signorile da Carlo ed Emanuele Gesualdo. Ha una pianta quadrata, con torri cilindriche ed è circondato da un fossato. Al suo interno ospita la Biblioteca Comunale e il ricchissimo Museo archeologico, con il nuovo allestimento multimediale inaugurato proprio lo scorso anno.