CARTOLINA DI UNA TRASFERTANEWSPRIMO PIANO

Prossima fermata: Casarano

di Giuseppe Abbatino

La squadra

La fondazione della prima società calcistica di Casarano avviene nel 1927, grazie al presidente Giuseppe Capozza, a cui è intitolato lo stadio, che da vita all’Unione Sportiva Casarano. Dopo 30 anni di tornei regionali, nella stagione 1956/57, dopo aver concluso il campionato di Promozione Pugliese al secondo posto, viene ripescata nella IV serie, l’attuale serie D, affacciandosi per la prima volta nella sua storia ad un campionato interregionale.

Dopo una breve parentesi nella IV serie, ritorna a disputare i campionati regionali. Nella stagione 1979/80 vince il campionato di Serie D è per la prima volta entra nell’elitè del calcio professionistico nella allora serie C/2, alla sua prima stagione in serie C/2 si piazza al secondo posto in classifica a pari merito con il Monopoli, nello spareggio disputatosi a Brindisi il 14 giugno 1981, batte i biancoverdi e viene promossa in serie C/1.

Dopo 17 anni di professionismo con 13 stagioni in seri C/1 e 4 stagioni in C/2 e dopo aver vinto una Coppa Italia di Serie C nella stagione 1984/85, inizia la parabola discendete che culminerà nel 2012 a non iscriversi al campionato e a ripartire con una nuova società dai campionati regionali. Nella stagione 2018/19 la Società Sportiva Dilettantistica Casarano Calcio S.r.l., vince il campionato di Eccellenza Pugliese e ritorna in serie D.

Nella stagione odierna, il Casarano occupa la quinta posizione in classifica con 42 punti, frutto di 10 vittorie, 12 pareggi e 2 sole sconfitte. Tra le mura amiche e insieme al Nardò sono le uniche  squadre che non hanno ancora assaporato l’amarezza della sconfitta.

Ai nastri di partenza del campionato il Casarano con la Cavese e il Brindisi, era ritenuta dagli addetti ai lavori, tra le candidate alla vittoria del campionato, con una campagna acquisti faraonica e un budget da far invidia a tante squadre di categoria superiore, con l’arrivo di giocatori esperti e di categoria superiore come Citro, Saraniti: bomber della squadra con 8 reti, e gli ex Matera, Saverio Dellino, il non tanto amato dai tifosi biancoazzurri,  Nicola Strambelli e Massimiliano Marsili: che i tifosi materani  ricordano con affetto per il goal vittoria messo a segno a Torre del Greco con una punizione dai 30 metri, goal che permise  alla squadra di Cosco di continuare la corsa che portò alla vittoria del campionato di serie D nella stagione 2013/14. L’Altro ex di turno è il neo allenatore Antonio Foglia Manzillo che alla ventiduesima giornata è stato chiamato a sostituire Giovanni Costantino.

I precedenti:

Come  racconta il sito www.materacalciostory.it, il Matera e il Casarano, hanno incrociato i loro destini calcistici, ben 15 volte, la curiosità e che il bilancio è in perfetta parità con 5 vittorie per parte e 5 pareggi, parità anche nelle reti, 20 per parte. Il primo confronto tra le due squadre, risale alla stagione 1951/52 nella prima Divisone Pugliese.

L’unica vittoria del Matera in terra salentina risale anche all’ultimo incontro disputato al “Giuseppe Capozza”, con i biancoazzurri che si imposero con il risultato di 3 a 2. In quell’occasione andarono in rete per il Casarano, Villa con una doppietta scaturita da 2 calci di rigore e per il Matera, Campo, Diego Albano e Genchi.

La gara di andata della stagione in corso si concluse con il risultato di 2 a 2 (cronaca) e coincise con l’esordio di mister Ciullo sulla panchina del Matera.

La storia:

Casarano è una città di 19.300 abitanti, nella provincia di Lecce, ubicata nel cuore del Salento.

Le  sue origine sono incerte,  ma un mix di notizie tra storia e leggenda ci portano al periodo romano, durante il quale queste terre furono assegnate al centurione romano Caesar per meriti militari, durante le guerre civili. Durante la giurisdizione dei Bizantini, Casarano divenne terra d’incontro tra oriente e occidente. Nell’842, con l’invasione dei Saraceni, l’originale nucleo abitativo andò in declino e ne nacque uno nuovo chiamato Caesaranum magnum (attuale Casarano), in contrapposizione al nucleo originario di Caesaranum parvum (Casaranello).

Negli anni successivi,  la città fu soggetta a differenti dominazioni da parte dei Normanni, degli Svevi e dei veneziani e appartenne a diverse casate nobiliari tra le quali i Tomacelli, i Filomarino, i Conca e i D’Aquino. Proprio ai D’Aquino dobbiamo molte delle costruzioni presenti a Casarano, come la chiesa della Madonna della Campana, il castello e altre chiese minori.

Nel Novecento l’economia del paese, che si basava sull’agricoltura, si spostò sul settore artigianale e su quello industriale. Infine, le notizie più recenti sono quelle risalenti al 14 agosto 1943, quando, durante la seconda guerra mondiale, Casarano venne bombardata dall’aviazione inglese, con l’obiettivo di colpire uno stanziamento di soldati polacchi, provocando 6 morti e 17 feriti tra i civili.

Cosa vedere:

Santa Maria della Croce

Tra le cose da vedere a Casarano c’è, senza ombra di dubbio, il “Casaranello“, ovvero la bellissima Chiesa di Santa Maria della Croce, una delle attrazioni più belle e importanti. Un esempio di architettura paleocristiana, che custodisce mosaici di pregevole fattura del V secolo nella zona presbiterale e affreschi di epoca bizantina. All’esterno la chiesa si presenta con semplicità, l’interno invece è di autentica bellezza. I meravigliosi affreschi, risalenti ad epoche diverse.

La Chiesa della Madonna della Campana fu realizzata come ex voto di un marinaio al quale, secondo la tradizione, la Madonna salvò la vita. Fu ricostruita poi nel 1639 dal feudatario Matteo D’Aquino.

La Chiesa Madre Vergine Annunziata fu realizzata tra il 1699 e il 1712. La facciata è caratterizzata da due ordini sovrapposti: quello inferiore con colonne, nicchie con le statue di S. Pietro, S. Paolo e S. Giovanni Elemosiniere e un ricco portale barocco. L’ordine superiore è, invece, coronato da un’elegante balaustra e scandito da lesene. L’interno è a croce latina e custodisce alcune importanti tele, espressione del Barocco leccese.

Oltre agli edifici ecclesiastici, Casarano è ricca di palazzi nobiliari, come Palazzo Capozza, che prende il nome da Luigi Capozza, colui che lo abitava, un celebre personaggio di Casarano, che nel 1889 fondò una fabbrica dell’alcool, considerata la più importante del Salento. Palazzo d’Aquino risalente al XVII secolo, realizzato per celebrare il prestigio della famiglia dei duchi d’Aquino. Palazzo d’Elia, risalente al Cinquecento, si affaccia sull’omonima piazza. Palazzo de Judicibus è stato dimora, fino a pochi anni fa della famiglia nobiliare De Judicibus, arrivata a Casarano, da Molfetta, tra ‘800 e ‘900.

Castello San Giovanni

Un’altra tappa a cui dedicare del tempo è il Castello San Giovanni, che in realtà è sede di una Comunità Terapeutica Riabilitativa Residenziale Psichiatrica. La bellezza sta nella struttura, risalente al 1800, realizzata come fosse un castello. Non è possibile visitarlo ma vale la pena farci un salto e ammirarlo dall’esterno.

Anche se saranno solamente 120 tifosi biancoazzurri a seguito della squadra a causa della ridotta capienza del settore ospiti del “Giuseppe Capozza” di Casarano, siamo sicuri che avranno il piacere di godere delle bellezze della cittadina salentina.