Parco o Stadio?
Il dibattito è aperto
di Giuseppe Casamassima
Il paradosso per gli sportivi materani è che dopo tanti anni di attesa per la realizzazione di un nuovo stadio, arrivano i soldi, non per riqualificarlo ma per sopprimerlo. Tutto per dar corpo al piano triennale dei lavori pubblici approvato dalla nuova Giunta Comunale. Il sindaco Bennardi, ha annunciato così di voler realizzare un parco urbano con i soldi del PNRR circa dodici milioni proprio sulla superficie dove oggi si trova l’impianto sportivo. Il Comune di Matera è proprietario dell’attuale XXI Settembre “Franco Salerno”, il cui suolo, fu ceduto dai legittimi proprietari solo ed unicamente se destinato ad attività sportive. Non è chiaro come si possa all’improvviso cambiare la destinazione d’uso. La notizia sta circolando negli ambienti della tifoseria creando sconcerto e preoccupazione. ll XXI Settembre anche se vecchio ed obsoleto, è di fatto un monumento alla memoria storica di Matera, vuoi per la denominazione dello stesso, vuoi per i successi sportivi della città.
Si rischia di perdere l’unica struttura sportiva proprio nell’anno di ripresa del calcio cittadino e che la tifoseria materana debba rassegnarsi all’esilio di qualche periferia. Una città ferita riguardo tutte le attività sportive, sia per il disinteresse delle forze politiche verso l’argomento, sia, per l’assenza totale di strutture dove praticarle.
Secondo noi, i monumenti non vanno abbattuti soprattutto per il rispetto della storia e della memoria cittadina. E’ possibile invece, seguire esempi di successo (tra tutti Liverpool già Capitale Europea della Cultura 2008), dove lo stadio è diventato luogo amico, sede di discipline sportive, cuore pulsante di passioni civili, dove i bambini e ragazzi provenienti da famiglie economicamente svantaggiate e anche con “background migratorio”, possono accedere facilmente ed in modo continuativo nell’impianto situato nel cuore della città.
Persino le ultime direttive Europee prevedono che gli stadi devono essere costruiti nei centri cittadini permettendo così l’inclusione sociale di persone disabili, anziani, bambini e ragazzi, realizzando politiche integrative e di aggregazione. Uno stadio nuovo nel rione Piccianello, sarebbe da considerare non solo l’aspetto ludico ma potrebbe rappresentare una leva di sviluppo sociale in un contesto svantaggiato. Un centro sportivo sostenibile, modulabile alle esigenze sportive della città, non solo in occasione delle partite di calcio, ma di eventi vari. Un quartiere che possa rigenerarsi attraverso un’offerta di servizi che va dall’intrattenimento agli eventi culturali, dallo shopping alla ristorazione. Il tema della sostenibilità ambientale passa attraverso l’offerta di questi servizi prestando attenzione alle nuove tecniche di costruzione (risparmio energetico), direttive FIFA. Si tratta di opere moderne che servirebbero tutto l’indotto del turismo cittadino.
La disputa “stadio o parco” al rione Piccianello, non avrebbe avuto motivo di esistere se solo le precedenti amministrazioni, non avessero permesso la colata di cemento sulla collina Macamarda, attuale via Aldo Moro. Un parco urbano è sicuramente meritevole di attenzione ma non è pensabile di sopprimere l’unica struttura sportiva presente in città. L’intento di un grande parco urbano, una zona verde attrezzata a disposizione di tutti i cittadini e dei turisti per ridisegnare lo spazio che si vuole riconvertire e renderlo così fruibile agli abitanti è meritevole di attenzione. Perchè non riqualificare l’area verde del boschetto compresa la collina del castello Tramontano?
Il XXI Settembre deve rimanere in città!
Come tifosi del Matera, siamo preoccupati perchè ogniqualvolta si propongono progetti di trasformazione in cui si inneggia al cambiamento come motore di qualcosa di più grande di ciò che si vuole cambiare, si finisce di fare solo gli interessi di qualche avvoltoio in trepida attesa. Secondo noi, l’unica importante operazione di restituzione di spazio pubblico ai materani è un progetto urbano, che dovrà divenire parte integrante della comunità e del quartiere, migliorando la disponibilità di strutture esistenti di intrattenimento ludico sportivo per i residenti. Ci si augura che sul tema, siano previsti momenti di partecipazione con operatori e cittadini. Non vorremmo che una politica annunciata come nuova, diventi sorda e miope compiendo gli stessi errori del passato.