Nicolò Donida: “A Matera per lasciare il segno”
di Luigi Mazzoccoli
La sua voce al telefono ci dà l’idea di un ragazzo in gamba e brillante. Nicolò Donida, difensore trentenne, ha tutto per entrare nel cuore della tifoseria materana. La sua carriera calcistica inizia nella sua città, in cui fa tutta la trafila nelle giovanili della Cremonese fino all’esordio in prima squadra, per poi disputare numerosi campionati tra serie C e D sempre da protagonista: dalla Pro Vercelli al Cuneo, dal Lecce alla Paganese fino alla Nocerina, prima di arrivare quest’estate a Matera.
Ciao Nicolò, benvenuto a Matera. Come è nata la tua passione per il calcio?
Io forse faccio parte dell’ultima generazione di bambini che giocava sempre in strada a pallone: dovunque c’era un po’ di spazio creavamo le porte con gli zaini e via. Poi i miei genitori mi hanno iscritto a scuola calcio e sono stato adocchiato dalla Cremonese dove ho fatto tutta la trafila, dai Pulcini fino alla prima squadra. La seguo ancora da tifoso anche se in realtà da bambino la mia squadra del cuore era il Milan: ho fatto in tempo a godermi gli anni d’oro dello squadrone che dominava in Italia e in Europa.
A cosa ti dedichi nel tempo libero? Hai interessi particolari?
Beh intanto in questi anni sono riuscito a laurearmi in Economia e Commercio. L’ho fatto per darmi maggiori possibilità di lavoro in futuro, quando smetterò di giocare a calcio. In realtà ora non ci penso, perchè voglio giocare ancora per tanti anni, ma ho intenzione di metter a frutto i miei studi. Per il resto mi piace leggere, andare al cinema e trascorrere del tempo con la mia compagna: lei vive a Cremona perchè lavora lì, ma comunque riusciamo a vederci spesso.
Tu eri stato solo una volta a Matera, da avversario col Lecce nel settembre 2014, era il primo campionato dei biancoazzurri dopo il ritorno in serie C. Ma guardasti la partita dalla tribuna perchè eri squalificato. Che idea ti eri fatto della piazza?
L’impatto fu impressionante: quel giorno lo stadio era stracolmo, ricordo una bolgia. Anche per questo, quando Bolzan mi ha chiamato, non ho esitato a dire si: la passione dei tifosi materani è un grande stimolo per chi viene a giocare qui. Certo, in queste prime giornate non c’è stato un grande pubblico, ma lo capisco: c’è tanto scetticismo dopo le disavventure degli ultimi anni. Ma noi siamo sicuri di poter riconquistare i tifosi biancoazzurri con l’impegno, il gioco e risultati, come in queste ultime giornate.
E della città che ne pensi? Com’è stata l’accoglienza dei materani?
Di Matera avevo sempre sentito parlare in maniera entusiastica. Dicevo sempre che prima o poi ci sarei voluto venire ed ora eccomi qua. Città bellissima, che è ritornata nel pieno del suo splendore con la nomina a Capitale Europea della Cultura 2019. Me la godo andando in giro quando posso, anche perchè è una città tranquilla. E i materani ti fanno sentire a casa. Anche per questo ho accettato con entusiasmo la proposta della società.
Con la partita in casa col Casarano è iniziato il vero campionato del Matera. Dall’arrivo in panchina di Totò Ciullo la squadra ha avuto una svolta radicale. Cos’è cambiato?
Beh intanto abbiamo recuperato diversi elementi infortunati, me compreso. E poi il mister è entrato immediatamente in sintonia con noi, dandoci poche indicazioni ma chiare e precise. Lui ci mette l’anima, non molla un attimo e ci ha trasformati soprattutto dal punto di vista caratteriale: ora andiamo in campo senza paura e con una gran voglia di vincere sempre. Ieri alla ripresa degli allenamenti, dopo le due grandi vittorie con Brindisi e Nocerina, la prima cosa che ci ha detto è stata: “Ragazzi, non abbiamo fatto niente. Dimeticatevi subito le ultime due partite!”. Aveva già preparato la prossima partita con l’Altamura e ci ha messo subito al lavoro per affrontala mentalmente e tatticamente nella maniera migliore.
Conoscevi già qualcuno dei tuoi attuali compagni?
Intanto conoscevo il direttore sportivo Riccardo Bolzan, siamo stati insieme a Nocera, dove avevo anche come compagni di squadra Andrea Bottalico e Claudio Sellitti. Da avversari invece avevo già incontrato Bruno Vicente, Vincenzo Ferrara e Ador Giucj. Siamo un bel gruppo, nello spogliatoio c’è una bella atmosfera.
Ed è un gruppo che ha un grande potenziale. Dove può arrivare questo Matera?
Al momento dobbiamo ancora guardare sotto di noi. Questa è la prima settimana in cui siamo fuori dalla zona play-out e possiamo finalmente respirare. Dobbiamo però evitare cali di tensione e dare continuità ai risultati. Sicuramente non è una squadra da parti basse della classifica e sul campo stiamo dimostrando di non essere inferiori a nessuno. Ma è meglio continuare a volare bassi, concentrarci su ogni singola partita. Certo, Matera merita molto di più della serie D. E noi siamo qui per lasciare il segno.
Grazie Nicolò e sempre FORZA BUE!