Nicola Spagnuolo, dallo spogliatoio alla gradinata sempre col Matera
Di Luigi Mazzoccoli
Ha 60 anni ed è in pensione dall’anno scorso. Nicola Spagnuolo è materano fin nelle ossa: vicepresidente dell’associazione Mari SS. della Bruna, segue il Matera calcio da oltre 50 anni. Dagli spalti e anche dallo spogliatoio: da questa stagione infatti collabora in modo volontario con la società nel ruolo di magazziniere, incarico che aveva già ricoperto negli anni dal 2008 al 2010.
Ciao Nicola, come e quando è nata la tua passione per i colori biancoazzurri?
Avevo 7-8 anni e abitavo nel rione Lanera con i nonni (i miei genitori allora vivevano in Germania). Ogni domenica vedevo un gruppo di bambini che insieme a padre Alba (sacerdote tifoso del Matera, ndr) si incamminavano a piedi verso lo stadio. Un giorno decisi di unirmi a loro e fu un’esperienza bellissima. Il primo abbonamento l’ho fatto nel campionato di serie B e ho seguito assiduamente la squadra fino a qualche anno dopo la retrocessione in C. Poi per vari motivi mi sono un po’ allontanato finchè nel 2008 fui chiamato a dare una mano alla società come magazziniere sotto la gestione Tosto. Da allora non mai più abbandonato il Matera.
Ci racconti qualche aneddoto particolare della tua esperienza nello spogliatoio?
Ricordo che nel 2010 mi intervistarono per il giornalino della squadra e dichiarai che saremmo andati in C, sebbene in classifica fossimo messi male. E fu così (il Matera ottenne la promozione a seguito di ripescaggio per aver vinto i play-off, a cui partecipò a partire dalle semifinali come vincente della Coppa Italia, ndr). Fu una bella soddisfazione.
Quali sono stati la più grande gioia e la più grande delusione al seguito del Matera?
La più grande gioia sicuramente l’ultima promozione in serie C del 2014. La più grande delusione è stato il fallimento della società nel 2019: ricordo quel giorno quando per la terza volta consecutiva la squadra non si presentò al campo. Avremmo dovuto giocare con la Cavese, fui l’unico a entrare allo stadio e andai negli spogliatoi: era tutto spento, c’erano solo l’arbitro e la squadra avversaria. Per il Matera era finita. Me ne uscii da solo dallo stadio con le lacrime agli occhi.
Il giocatore, l’allenatore e il presidente che ricordi con più affetto?
I giocatori tanti, tra tutti Giovanni Di Lorenzo con cui ancora oggi sono amico: ricordo che arrivò tra lo scettiscismo generale ma io ero sicuro che avrebbe fatto grandi cose. E’ un gran bravo ragazzo, si merita tutti i successi che sta avendo. L’allenatore Auteri, con cui si instaurò un vero e proprio rapporto d’amicizia che dura ancora. Il presidente Angelo Tosto: fu lui che per la prima volta mi volle come magazziniere e mi ha sempre rispettato.
Tu quest’anno sei tornato a collaborare con la società come magazziniere. Dal tuo punto di vista privilegiato come la vedi la squadra?
Il gruppo è affiatato, sono molto uniti. Sono tutti bravi ragazzi che si aiutano l’un l’altro. Soprattutto i più esperti si mettono a disposizione dei giovani. E poi è uno spogliatoio allegro: ridono, scherzano e si vogliono bene.
Da tifoso invece, cosa speri in questa stagione?
Finora abbiamo fatto un bel campionato. Considerato tutto, non si poteva fare di più. La squadra è forte, vediamo che succederà.
Grazie Nicola e sempre FORZA BUE!