Il “giallo” di Rionero e le sue possibili soluzioni
Ha messo un po’ in apprensione l’ambiente biancoazzurro, soprattutto i tifosi. Ma alla fine si dovrebbe risolvere senza grossi problemi per la società. È la questione del reclamo presentato dal CS Vultur Rionero 1921 basato sul “caso” Latorre, centrocampista “under” del Matera Grumentum.
In Eccellenza c’è l’obbligo di schierare in campo per tutti i 90 minuti almeno un giocatore nato nel 2001 e almeno uno nato nel 2002; e anche in questa categoria (come in tutti i campionati dilettantistici a partire dalla stagione 2017/2018) ai calciatori viene assegnato un numero di maglia che resta lo stesso per tutta la stagione. Gerardo Latorre è un classe 2002 ed ha la maglia numero 14. Ma per un mero errore formale, nella distinta della partita disputata al “Pasquale Corona” di Rionero era indicato col numero 16, maglia che invece appartiene al difensore Antonio Tisti, anche lui classe 2002.

Quindi comunque il reclamo non può essere basato sulla mancata presenza in campo dei due under. Ma nemmeno su un eventuale scambio di persona doloso. Prima di scendere in campo, infatti, l’arbitro è tenuto da regolamento ad effettuare il riconoscimento personale di tutti i 22 giocatori titolari indicati nella distinta, con nome cognome e numero di maglia. E non c’è dubbio che il direttore di gara Adam Coller di Gallarate l’abbia fatto, come non c’è dubbio che Latorre era regolarmente in campo con la sua maglia numero 14, tanto che è stato persino ammonito. E qui il mistero s’infittisce: da fonti attendibili si apprende che l’ammonizione del centrocampista biancoazzurro non risulterebbe nel referto. Se questo fosse vero è possibile avanzare un’ipotesi: l’arbitro non avrebbe notato, al momento del riconoscimento pre-partita, la discrepanza tra il 16 indicato in distinta e il 14 regolarmente indossato da Latorre; se ne sarebbe accorto al momento dell’ammonizione e questo l’avrebbe indotto a non annotarla. In tal caso, la questione potrebbe avere due esiti, stando al regolamento:
- Se il ricorso della Vultur fosse basato sul numero degli under in campo, sarebbe respinto perché “il fatto non sussiste” e il risultato omologato.
- Se invece fosse basato sullo scambio di persona e Coller ammettesse il suo errore, si tratterebbe di “errore tecnico” che comporta la ripetizione della partita.
In entrambi i casi la società del Matera Grumentum correrebbe l’unico rischio di una sanzione amministrativa per l’errore nella compilazione della distinta. E comunque si sta già predisponendo per far valere le proprie ragioni in giudizio.
Da tifosi auspichiamo la ripetizione, in modo da riprenderci i due punti persi per gli errori dei nostri attaccanti e le prodezze del portiere avversario. Sarebbe il modo migliore per affermare in maniera netta ed inequivocabile la superiorità sul campo della squadra biancoazzurra. L’inconsistenza della carta bollata soccomberà alla solidità del cuoio del pallone.
FORZA BUE!