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Fc Matera alla ricerca di un’identità e in attesa di novità

di Luigi Mazzoccoli

Ed è giunta la seconda sconfitta consecutiva. Questa forse più amara di quella subita in casa dal Nardò domenica scorsa. Quella infatti era venuta in modo casuale nella fase finale di una partita giocata male da entrambe le squadre e sarebbe dovuta terminare 0-0. Questa invece è assolutamente sacrosanta e molto più netta di quanto il 2-1 finale lasci intendere. La pirotecnica vittoria nella prima giornata sul difficile campo di Molfetta aveva forse un po’ illuso l’ambiente, soprattutto per la personalità mostrata dalla squadra e anche per il buon gioco espresso, che aveva fruttato ben 4 reti. Nell’esordio casalingo al XXI Settembre-Franco Salerno invece, il Matera era sembrata una squadra confusa, messa male in campo e con evidenti lacune tecniche e caratteriali.

Il presidente Petraglia

Ciò nonostante, era riuscita ad annullare fino a pochi minuti dal termine una delle possibili pretendenti alla vittoria finale del campionato. Per questo, con la presenza in campo dal primo minuto degli ultimi arrivati Vicente e Russo – giocatori di qualità ed esperti della categoria – e l’esordio di Ferrara ci si aspettava una prestazione importante contro il Gladiator, squadra mediocre e senza grandi pretese. E invece…sotto di due goal già al settimo minuto con evidenti responsabilità della difesa e del portiere. E qui sorgono dei dubbi sulle scelte del tecnico Finamore: ha messo in porta l’inesperto Demalja al posto di Pozzer e Sgambati al posto del capitano Figliomeni, che dovrebbe essere il baluardo del reparto arretrato della squadra. Non è dato sapere se si sia trattato di scelte tecniche o dovute a infortuni dell’ultimo minuto come ha lasciato intendere il presidente Petraglia nelle sue dichiarazioni del dopopartita. E’ certo però che la squadra si è mostrata ancor più confusa e inerme che nella partita precedente, incapace di abbozzare una seppur minima trama di gioco e completamente in balia degli avversari, con l’eccezione del lampo da cui è scaturito il gol su rigore del 2-1, preceduto e seguito però da numerose occasioni da gol degli avversari.

Certo siamo appena all’inizio, la rosa non è ancora completa e molti dei giocatori sono arrivati alla fine se non dopo il ritiro precampionato. Ci vuole tempo e pazienza. Ma tempo ce n’è stato tanto, sin dal 4 aprile scorso, giorno della matematica promozione in serie D: da allora sono passati ben cinque mesi e mezzo, un enorme patrimonio di tempo ed entusiasmo che pare sia stato sperperato. Il Matera infatti è ancora alla ricerca di una sua identità tecnico-tattica e si fa fatica a capire quale sarà il suo ruolo in questo difficile campionato. Il caso vuole che la squadra ora godrà di una settimana di riposo in più, per via del rinvio al 12 ottobre della gara casalinga col Bitonto prevista per domenica prossima (quel giorno lo stadio sarà occupato per la presenza di Papa Francesco). Una pausa provvidenziale, che permetterà a tecnico e società di valutare quanto successo in queste domeniche ed adottare le necessarie soluzioni. A quanto pare Finamore avrà a disposizione un altro elemento importante, l’esperto attaccante Gianmarco Piccioni che già da diversi giorni si sta allenando con la squadra e che dovrebbe essere tesserato a breve. Il tecnico ora dovrà lavorare duro per schierare in campo una squadra che sappia esprimere un gioco valido e che ci metta la grinta necessaria per far bene nel girone H di serie D, il più duro di tutta la categoria.

Dalla società invece si attendono segnali chiari sugli obiettivi della stagione, che potrebbero dipendere da eventuali nuovi ingressi in società. Il presidente Petraglia ne parlava già nella nostra intervista del 21 gennaio scorso, sembrava che finalmente qualcosa si stesse concretizzando un mese fa, come riportato dal nostro Tommaso Taccardi in questo articolo, ma al momento ancora nulla di fatto.

Tutti gli appassionati biancoazzurri restano però in attesa e non hanno perso la speranza di rivedere presto un grande Matera.