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Antonio Orefice: “Matera che spettacolo”

Di Luigi Mazzoccoli

E’ troppo giovane per aver visto Maradona giocare, ma sicuramente ci si ispira. Antonio Orefice, attaccante classe 2000 di Frattamaggiore (NA), ha infatti importanti doti tecniche e anche un bel carattere. Nato calcisticamente nelle scuole calcio della sua zona, è poi cresciuto nei settori giovanili di Latina, Benevento e Paganese. Esordisce in una prima squadra nel campionato di Eccellenza campana con l’Aversa, disputa poi due campionati di serie D a Giugliano e nell’ultima stagione è partito con la Sanremese per poi passare al Tritium, sempre in serie D, mettendo insieme in totale un centinaio di presenze e una ventina di goal. L’estate scorsa è arrivato a Matera e pur non essendo titolare, nei non molti minuti giocati ha messo a segno ben tre reti con diverse prestazioni importanti.

Ciao Antonio, come e quando è nata la tua passione per il calcio?

E’ nata con me. Mio padre mi racconta che da quando ho iniziato a camminare colpivo con i piedi qualunque cosa trovassi davanti. Poi son venute le scuole calcio, i settori giovanili e i primi campionati da professionista. L’anno scorso ho voluto fare l’esperienza al Nord: diversi me l’avevano consigliata ed in effetti mi sono trovato molto bene. Ma poi ho sentito il richiamo del calore del Sud ed eccomi a Matera.

C’eri mai stato? Com’è stato l’impatto con la città?

No mai. E devo dire che Matera è davvero spettacolare. Nel tempo libero mi piace andare in giro e visitarla: ora capisco perchè è così famosa nel mondo e ci arrivano tanti turisti. Quando mi ha chiamato il direttore sportivo Bolzan non ho esitato un attimo: questa è una piazza con una storia calcistica importante, anche recente. E l’accoglienza è stata bellissima: quando sono in giro mi rendo conto del privilegio di indossare questa maglia, sono tutti disponibili e amichevoli con noi.

Conoscevi qualcuno dei tuoi attuali compagni?

Personalmente solo Andrea Bottalico: eravamo insieme a Latina, lui in prima squadra e io nel settore giovanile. E avevo giocato contro Figliomeni e Donida. Comunque mi sto trovando bene con tutti. Vivo insieme ad altri ragazzi della squadra, passiamo tanto tempo insieme e anche grazie a questo si è formato un grande gruppo. Anzi, questo è proprio il segreto della nostra unione e compattezza.

Un gruppo che però si è cementato con l’arrivo di mister Ciullo?

Proprio così. Lui intanto è preparatissimo e poi ci ha fatto acquisire consapevolezza della nostra forza. Ci trasmette una grande carica: noi entriamo in campo sempre con la voglia di vincere, chiunque sia l’avversario e indifferentemente se giochiamo in casa o in trasferta.

Tu però non sei titolare. E comunque ti sei sempre fatto trovare prontissimo ogni volta che sei sceso in campo.

Anche questo è merito del mister. E’ vero, ci sono dei titolari fissi, ma lui fa in modo che anche chi non gioca spesso non si senta “riserva”. E noi lo ripaghiamo dando il massimo in allenamento e quando ci manda in campo. Anche da questo si vede quanto è forte e compatto il nostro gruppo.

E i tifosi lo stanno apprezzando. Avete riacceso la passione per i colori biancoazzurri.

Loro sono straordinari, ci stanno dando una grande mano. Ci danno quella forza in più che ci permette di andare oltre i nostri limiti. Giochiamo per loro e vogliamo regalargli tutte le gioie che meritano.

 

Grazie Antonio e sempre FORZA BUE!